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Cavalieri, Marcello


Cavalieri, Marcello

1649

XVII

M

Marcello Cavalieri nasce a Bergamo nel 1649. Cugino del Cardinale Ricci e condiscepolo del Cardinale Orsini, con indulto apostolico viene nominato suo Vicario generale a Manfredonia, a Cesena e a Benevento. Resterà al servizio dell’Orsini sino alla nomina di vescovo di Gravina l’11 gennaio 1690. Promuove una serie di iniziative : restauro della Cattedrale nei tetti del battistero; realizzazione in forma basilicale dell’altare maggiore consacrato il 13 aprile 1700; rivestimento con marmi policromi dei sette altari della Cattedrale; rinnovo dell’altare di S. Maria del Piede e sua consacrazione nel 1700, abbellimento dell’altare di S. Maria di Costantinopoli; miglioramento della forma dell’altare di San Michele delle Grotte, rifacimento degli altari di S. Gabriele e di S. Raffaele, a cui è stato aggiunto l’Altare dell’Angelo custode dinanzi al cimitero; affidamento della Chiesa di San Michele al Parroco della stessa Parrocchia (San Giovanni Battista). Nutre particolare devozione per l’Arcangelo tanto da far portare in processione la grande statua durante il suo pontificato. Dona alla Cattedrale un Crocifisso di avorio «di assai prezzo dato da Monsignore che l’ebbe dall’Em.mo Orsini provenuto dall’eredità di Mons. Cennini». Dal 1700 al 1705 effettua le prime tre visite pastorali. Sostiene il restauro della chiesa cadente di S. Cecilia e la riconsacrazione della Chiesa del Purgatorio il 7 marzo 1700. Scrive opere di carattere religioso-pastorale tra cui La statera sacra, Il pellegrino al Gargano, Il Rettore ecclesiastico, L’Ecclesiastico in coro, definito un gioiello e per il candore della lingua italiana e per il contenuto dottrinale, liturgico-vocale. Muore il 22 agosto 1705. Secondo la testimonianza dell’Ughelli è stato sepolto presso l’altare di s. Michele, in Cattedrale, in cornu epistulae ut ipse iusserat . Ma non esiste alcuna traccia che possa avvalorare questa ipotesi. (Le notizie biografiche sono tratte da A. Casino, I vescovi di Gravina, Molfetta, Mezzina, 1982).



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