Il testo è suddiviso in otto capitoletti e presenta una descrizione geografica, storica e sociale dell’ Albania che risente fortemente del clima culturale retorico e nazionalista dell’epoca che vide scoppiare la prima guerra mondiale. Il libro è un’operazione culturale strumentale ad un propaganda filo bellica per l’eliminazione degli avamposti e dei territori austrici nell’ Adriatico. Il primo capitolo è dedicato al porto di Brindisi, città eletta dall’autore a capitale dell’Adriatico meridionale. Nei restanti capitoli si descrive più nel dettaglio la realtà albanese, il porto di Zernagora, la città di Scutari, l’Albania musulmana e la città di Valona. Nelle conclusioni l’autore della pubblicazione si auspica che l’Albania possa presto diventare indipendente, ma solo per rientrare sotto la tutela italiana ed esorta i lettori a prendere in mano le armi al fine di poter dominare sul mar di Venezia. A detta del Ratti, l’Italia prima di poter assumere il ruolo di nazione leader nel contesto adriatico dovrà riconquistare le città di Trento, Trieste, Pola e Zara e sconfiggere l’ impero austriaco.

• Ratti, Federico Valerio

• Sabino Loffredo, Biblioteca Comunale di Barletta