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Giudizi di scrittori sul paesaggio garganico /Michele Vocino. - Foggia : Pescatore, stampa 1949. - 27 p. : ill. ; 22 cm.


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L'onorevole Vocino, nella conferenza pronunciata la sera del 30 luglio 1949 nel Salone del Circolo Dauno in Foggia, richiamando l'attenzione sul fatto che nell'Ottocento il Gargano non fosse conosciuto al di fuori del territorio, riferisce impressioni, sensazioni e descrizioni di scrittori esteri o italiani non nativi del Gargano o di altri paesi della Daunia. Il ché ottempera al principio dell'obiettività. Nel suo libro sulle Puglie lo storico tedesco Gregorovius esprime stupore alla vista delle alte montagne sul Tavoliere e del Santuario dell'Arcangelo Michele, "che sta sempre lì impassibile e immoto". Ammirazione trapela, anche, dalle parole pronunciate dall'orientalista francese Francesco Lenormant, il quale non esita nell'opera "À travers l'Apulie et la Lucanie" ad esprimere la propria meraviglia dinanzi al Promontorio del Gargano, sebbene non l'abbia mai esplorato. Emilio Bertaux, dal canto suo, si lascia conquistare dal desiderio di scoprire il Gargano, che attraversa ora a cavallo ora con la mulattiera, per poi salpare alla volta delle Isole Tremiti. Guilio Ferrari, nelle "Visioni italiche", descrive i suoi pellegrinaggi in luoghi meno noti d'Italia, quali il grande Promontorio del Gargano, splendore di natura con selve e rive non inferiori a quelle di Sorrento e della Sicilia. Antonio Beltramelli è l'ultimo pioniere a scoprire il teritorio garganico in diligenza. Dopo farà la sua comparsa la macchina.



Monografia





Pescatore

1949

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27 p. : ill. ; 22 cm



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