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Vindiciae vitae et gestorum S. Thaumaturgi Nicolai archiepiscopi Myrensis secundum acta antiqua, et vulgata. Et animadversiones in acta primigenia Falconiana nuper inventa, et typis excusa an. MDCCLI / Niccolò Putignani - Neapoli : Typographia Benedicti Gessari, 1753-1757 - 149 p. : ill. ; 26 cm.


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La Traslazione delle reliquie di S. Nicola è forse l’evento più notevole nella storia dello sviluppo del culto nicolaiano nel mondo. Ciò non significa, come molti erroneamente scrivono ancora oggi, che il culto di S. Nicola si è diffuso in Occidente grazie al trafugamento delle reliquie nel 1087 ad opera di 62 marinai baresi. Infatti è vero esattamente il contrario: i marinai baresi scelsero le reliquie di S. Nicola per risollevare il prestigio religioso e commerciale della loro città proprio perché nell’XI secolo questo Santo godeva anche in Occidente di un primato nella venerazione dei fedeli. Indubbiamente, la Traslazione incrementò questa venerazione grazie al fatto che in Europa vigeva una specie di Commonwealth normanno. Gli antichi Vichinghi, con le loro ramificazioni, erano infatti di casa in Francia, in Inghilterra, nell’Italia Meridionale e nella Russia di Kiev. Di conseguenza l’impresa dei Baresi fu conosciuta in Europa con la rapidità del vento. Alle due dettagliate relazioni baresi (di Niceforo e Giovanni Arcidiacono, entrambe del 1087-1088) si aggiunsero nel giro di una decina d’anni una rielaborazione francese ed una russa. Senza contare che quasi tutte le cronache e tutti gli annali di ogni paese riportarono la notizia. Tra il 1096 ed il 1099 anche i Veneziani e i Genovesi fecero una puntata a Mira, prelevando altre reliquie. Queste imprese però non ebbero la ripercussione internazionale che aveva avuto quella barese. In particolare i Veneziani più tardi cercarono di avallare il successo della spedizione affermando anch'essi di aver portato via S. Nicola. Certo è che questo evento non ebbe alcuna ripercussione nella vita dei Veneziani (non ci è pervenuta alcuna pergamena dei secoli XII e XIII che ne attesti la realtà). La traslazione barese, invece, ebbe un impatto straordinario sia a livello internazionale che locale (non solo dal punto di vista sociale e religioso, ma anche documentario). (La nota è a cura di Gerardo Cioffari, per gentile concessione della Biblioteca Nazionale di Bari)



Monografia





Tipografia Benedicti Gessari

1753

XVIII

149 p. : ill. ; 26 cm.



mare Adriatico Adriatic sea, XVIII sec. (XVIIIth century), Terra di Bari

Italy

Latino




Adriatico orientale e occidentale

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