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Grotta Matarrese (Canosa)

Canosa possiede un sottosuolo carico di beni, soprattutto di ipogei e catacombe, dal momento che si presta, per le sue caratteristiche, alla realizzazione di luoghi di sepoltura.

Nell'Ottocento hanno avuto inizio le estrazioni di tufo, pratica che ha portato alla formazione di una serie di cave sotterranee, chiamate "grotte".  L'estrazione del tufo è terminata intorno al 1925 e alcune grotte sono state utilizzate per la conservazione del vino e dell'olio. Le altre, invece, sono state abbandonate.

Attualmente alcune grotte sono visitabili. Tra queste c’è la Grotta Matarrese, all’interno della quale si possono ammirare un crocifisso e altre figure scolpite probabilmente da un "tufarolo" dell'Ottocento.

All’interno entra poca luce, filtrata da tre dei cinque lucernai presenti sulla volta; gli altri due sono stati chiusi. 

Al termine della scalinata d'ingresso si trovano una testa di leone e un crocifisso, scolpito  nella parete divisoria della grotta, su un arco tufaceo. 

La scultura è molto alta, circa 1.80 metri, ed è composta da parti di diversi colori: in marrone scuro la croce, i chiodi e la scritta I.N.R.I. e in rosso le ferite del Cristo sul petto, sulle braccia e sulle ginocchia.

 

 


 

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