Melendugno
La storia
Secondo la tradizione il toponimo di Melendugno deriva dal nome di Malennio, fondatore di Lecce. Il termine si traformò da Malandugno “portatore di sventura” a Melendugno “portatore di dolcezza”. La sua storia ha inizio in tempi remoti, come dimostrano i reperti preistorici e i due dolmen dell’età del bronzo. Della sua area fa parte Roca Vecchia, il sito più ricco di storia, che vanta tre città fortificate, costruite l’una sulle macerie dell’altra, come la Troia omerica. La più antica risale al XVII-XVI sec. a.C. E’ l’unica in tutta Europa ad avere le mura di conci e bolo. Questa fu distrutta da un incendio e successivamente ricostruita dai Messapi. |
La città Il centro storico di Melendugno è caratterizzato da frequenti case a corte, e dalla presenza di frantoi-ipogei, detti “trappisti”, antri privi di luce e aria, dove durante l’inverno avveniva la torchiatura delle olive. Camminando per le vie del centro incontriamo la Chiesa parrocchiale di Maria SS. Assunta, il piccolo Castello dei d’Amelj e diverse cappelle come quella della Vergine. Verso il cimitero troviamo l’antica Abbazia di San Niceta, eretta dai Basiliani. |
A Melendugno sono presenti due dolmen che prendono il nome di “Placa” e “Gurgulante”.
È di particolare importanza il sito archeologico della frazione di Roca Vecchia. Presso il litorale di Torre dell’Orso esistono numerose grotte anacoretiche e graffiti d’epoca bizantina, mentre a San Foca è possibile ammirare la suggestiva “Grotta dell’Amore”. |
Eventi, tradizioni e cultura Il 10 luglio si festeggiano i SS. Medici, mentre il 15 settembre si festeggia il patrono S. Niceta. |