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San Vito dei Normanni

La storia

Le origini della città risalgono all’anno 1000, a seguito della venuta di profughi slavi che sfuggivano dalle persecuzioni religiose. Il suo primo nome fu San Vito degli Schiavoni, proprio perché queste popolazioni slave venivano chiamate “Schiavoni”. Lo stesso protettore sembra di origine slava.
San Vito dei Normanni deve il suo attuale nome a Boemondo d’Altavilla, condottiero Normanno figlio di Roberto il Guiscardo, che usava recarsi a cacciare in quelle zone.
A questo periodo risale la costruzione della torre quadrata, cinta da fossati, poi in epoche diverse, i vari feudatari aggiunsero il palazzo baronale. Il comune appartenne agli Altavilla, successivamente ai principi Sambiase, poi agli Orsini Del Balzo e quindi ai Dentice di Frasso.
Nel 1484 la città fu saccheggiata dai Veneziani. Nel 1571 alcuni sanvitesi ,di ritorno dalla Battaglia di Lepanto, in onore della vittoria conquistata, decisero di costruire la chiesa Matrice.  
Dopo una parentesi degli Asburgo, regnanti a Napoli, San Vito passa ai Borboni e successivamente la cittadina viene incorporata nel Regno delle Due Sicilie. Nel 1799 la popolazione aderì agli ideali della Repubblica Napoletana e nel corso dell’Ottocento la città fu sede di vari circoli aderenti alla carboneria. Nel 1861 rientrò nel Regno d’Italia e nel 1863 San Vito degli Schiavoni cambiò nome e assunse l’attuale denominazione.
Piazza Leonardo Leo di San Vio dei Normanni

La città

Tra i monumenti da visitare troviamo il Castello Dentice di Frasso, situato accanto all’originaria Torre quadrata del periodo normanno.
L’edificio sacro più interessante è la chiesa Matrice di Santa Maria delle Vittorie. Altri edifici rappresentativi sono la chiesa di San Giovanni Evangelista con numerose e interessanti tele, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie confinante con il convento dei Frati Minori Francescani, la Chiesa di Santa Maria della Pietà detta anche Chiesa dell’Ospedale, poi la chiesa Vecchia e la chiesa di Santa Teresa con il pregevole portale neoclassico.
Piazza antistante il Castello
Nel territorio di San Vito vi sono numerose chiesette rupestri, risalenti all’epoca dei monaci basiliani, ricavate direttamente nella roccia, come la Cripta di San Biagio (una delle più importanti della regione), di San Nicola, San Giovanni e la Cripta di Santa Maria in San Giacomo al Casale. Nelle vicinanze di San Vito sono state rinvenute tombe con vasi in terracotta, esattamente nel sito del canale medioevale di Campi dei Longobardi.

Eventi, tradizioni e cultura

Il Patrono, San Vito Martire, si festeggia l’8 luglio.
Nella cittadina, durante l’estate, si svolgono manifestazioni di grande richiamo come, il festival di musica antica “Barocco Festival”, in onore di Leonardo Leo, famoso musicista sanvitese del 700, e il “Salento Finibus Terrae”, festival internazionale del cortometraggio.
Gruppi folcloristici locali ripropongono balli, musiche e canti popolari, oltre ad occuparsi di studi e ricerche sul “ballo di San Vito” una variante della “tarantola”. Durante il periodo natalizio, nello scenario suggestivo della cripta di San Biagio, viene rappresentato un singolare presepe vivente.
Tipico trullo sanvitese


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