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Cattedrale di Ruvo

   

La cattedrale di Ruvo fu costruita tra il XII e il XIII secolo sui resti di un'antica chiesa paleocristiana, in stile romanico-pugliese a tendenza gotica. Non eccessivamente imponente ma slanciata, ha come caratteristiche principali la pendenza degli spioventi delle navate laterali e la ridotta luce della navata centrale.

La facciata si presenta allargata nelle ali, in corrispondenza delle cappelle laterali aggiunte più tardi. Il portale centrale, riccamente intarsiato e ornato, è delimitato da una triplice cornice e preceduto da due leoni che sorreggono due colonnine. Procedendo verso l’alto, si nota il rosone rinascimentale; sopra il rosone, la nicchia con la statua misteriosa, forse un personaggio apocalittico o forse Federico II di Svevia che finanziò la costruzione. Il campanile, costruito nell’anno 1000, fu rifatto nel XVIII secolo.

L’interno della cattedrale è diviso in tre navate da pilastri cruciformi sormontati da archi a tutto sesto. Sull’altare dell’abside di destra si può ammirare una magnifica tavola cinquecentesca raffigurante la Madonna di Costantinopoli. Nell’abside di sinistra è collocato il simulacro cinquecentesco di S. Biagio, che viene portato ogni anno in processione la sera del 3 febbraio.

Alcuni lavori di restauro effettuati negli anni '80 hanno permesso di ricostruire la storia della cattedrale, che parte dal neolitico,  fino ai mosaici romani e paleocristiani e ai ruderi della prima cattedrale costruita intorno l'anno 1000 e completamente distrutta da un violento terremoto che, nel 1088 la rase al suolo insieme a tutto il paese. I materiali furono riutilizzati nel XII e XIII secolo nei muri di sostegno per i pilastri.


 

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