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Viaggio in Terrasanta : compendio italiano inedito del Bouquet sacre compose des plus belles fleurs de la Terre Saincte / Jean Boucher ; edizione e commento a cura di Claudio Sensi - Alessandria : Edizioni dell'Orso, 2009 - CXII, 520 p. : ill. ; 22 cm. - recensione a cura di Silvia Margiotta.
Tipologia del documento
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Monografia
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Autore
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Boucher , Jean <1560?-1631?>
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Titolo
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Viaggio in Terrasanta : compendio italiano inedito del Bouquet sacre compose des plus belles fleurs de la Terre Saincte / Jean Boucher ; edizione e commento a cura di Claudio Sensi - Alessandria : Edizioni dell'Orso, 2009 - CXII, 520 p. : ill. ; 22 cm. - recensione a cura di Silvia Margiotta.
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Edizione
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Edizioni dell'Orso
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Pubblicazione
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Data di pubblicazione
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2009
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Descrizione
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CXII, 520 p. : ill. ; 22 cm.
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Collezione
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Oltramare
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ISBN/ISNN
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Argomento
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Pellegrinaggi pilgrimages
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Lingua di pubblicazione
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Italiano
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Biblioteca
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Note
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<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span
style="font-size: 12pt; font-family: "Times New Roman","serif";">Tra
il 1611 e il 1612 il predicatore
francescano Jean Boucher compì un pellegrinaggio in Terrasanta
che raccontò nell’opera
<i style="">Bouquet sacré composé des plus belles
fleurs de la Terre Saincte</i>, pubblicata nel 1614 a Le Mans e
destinata ad un
enorme successo editoriale sino alla fine del Settecento, contando
più di
cinquanta nuove edizioni. Intorno alla metà del XVIII secolo il
testo del
francescano fu tradotto anche in italiano da un anonimo filologo di
madrelingua
francese. Claudio Sensi presenta un’edizione riccamente commentata di
tale
manoscritto, attualmente conservato presso la Biblioteca Civica di
Cuneo (Ms. 98). </span></p>
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span
style="font-size: 12pt; font-family: "Times New Roman","serif";">Come
bene mette in evidenza l’approfondito
lavoro di analisi dello studioso, il testo dell’anonimo traduttore non
corrisponde ad una relazione fedele del resoconto di viaggio di
Boucher, ma si
avvicina alla forma del compendio, che ha il vantaggio (rispetto
all’originale)
di risultare più agile e scorrevole alla lettura perché
epurato da descrizioni elencatorie
ed erudite, da artifici retorici e barocchi, da sermoni moralizzanti,
riuscendo
a mantenere intatta la freschezza narrativa: racconti ironici di
avventure vissute
dal pellegrino durante il tragitto si alternano a espressioni poetiche
di
grandi uomini di Lettere e a vivaci dialoghi in lingua araba, che
pongono in
risalto l’autenticità del contatto tra il pellegrino e le genti
del luogo. Inoltre,
le mirate operazioni di ‘sforbiciatura’ di parti ritenute superflue e
ridondanti (ampiamente compiute dall’anonimo traduttore) hanno avuto
come conseguenza
l’esaltazione del significato spirituale e assoluto del pellegrinaggio
in una
terra che è emblema della presenza divina per l’umanità. </span></p>
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span
style="font-size: 12pt; font-family: "Times New Roman","serif";">Nonostante
le consistenti modifiche rispetto
all’opera francese, la traduzione ha mantenuto la struttura originaria
e la suddivisione
in quattro libri, riproposti integralmente dall’edizione curata da
Sensi. Il
primo si apre con la partenza di padre Boucher da Venezia nell’estate
del 1611
e prosegue con la descrizione delle meraviglie dell’Egitto e del
viaggio verso
la Giudea. Il secondo libro, dal titolo <i style="">Luoghi
Santi di Gerusalemme e suoi contorni</i>, presenta le impressioni
negative del
pellegrino alla vista di Gerusalemme, dove giunge nel mese di novembre:
la
terra sacra gli appare dinanzi solitaria e malinconica, privata
dell’onore e
dell’ordine civile e religioso a causa dei «sacrileghi
Turchi» che hanno
offuscato lo splendore del passato. La trattazione continua con il
racconto delle
visite del frate nei luoghi santi che sorgono intorno a Gerusalemme e
della sua
partecipazione ai grandi itinerari gerosolimitani per adempiere un
determinato
cammino spirituale. Col terzo libro, intitolato <i style="">Viaggi di
Betlemme, delle Montagne di Giudea, del Deserto del Batista,
di Emmaus, del Fiume Giordano, del Mar Morto, del Deserto del Nostro
Signore; e
ritorno dell’autore nella Cristianità per la Galilea, Fenicia,
Soria e Monte Libano</i>,
padre Boucher torna a percorrere grandi distanze e allude al viaggio di
ritorno
che intraprende il 30 aprile del 1612, non appena si concludono le
liturgie
della Settimana Santa.</span></p>
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span
style="font-size: 12pt; font-family: "Times New Roman","serif";">Il
pellegrino lascia dietro sé Gerusalemme
e naviga per due lunghi mesi, finché non approda alle coste
italiane, mete di ulteriori
tappe fondamentali per il suo itinerario spirituale, che si conclude a
St. Maximin-la-Sainte-Baume
con l’ingresso nella grotta di Santa Maddalena, da dove poi fa ritorno
nella
provincia francescana di Turenna. </span></p>
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span
style="font-size: 12pt; font-family: "Times New Roman","serif";">Nell’ultimo
libro – <i style="">La descrizione dei costumi ed umori stravaganti,
sì in materia di religione
che di civile conversazione, delle nazioni orientali</i> – padre
Boucher pone
fine alla trattazione odeporica per ripercorrere la complessità
delle
confessioni orientali cristiane riunite nel Santo Sepolcro: il
predicatore
francescano narra le impressioni e le perplessità dinanzi alle
questioni
scismatiche, le difficoltà di comprensione di alcuni riti e usi
liturgici
inauditi in Occidente. Il frate, in maniera disorganica e poco
approfondita, presenta
in successione i diversi culti cristiani, concludendo la narrazione con
una
trattazione standardizzata sull’ebraismo e sui musulmani, su cui
l’epitomatore
interviene ancora una volta riassumendo ed eliminando porzioni notevoli
del
discorso.</span></p>
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span
style="font-size: 12pt; font-family: "Times New Roman","serif";">Come
sottolinea Sensi, l’obiettivo
perseguito dall’anonimo autore del manoscritto cuneese, attraverso
tagli,
omissioni e lezioni del tutto originali, è quello di donare allo
scritto di viaggio
di Boucher una nuova scorrevolezza e semplicità, rendendo
immediato il
messaggio chiave del suo racconto: offrire ai lettori un itinerario
esemplare
tra simboli e significati assoluti, dove ciascun luogo percorso si
carica di
sovrasenso e di eternità. Gli aspetti materiali del viaggio e le
descrizioni traboccanti
di particolari diventano nella versione italiana dell’opera forme
superflue e
prive di senso in confronto al racconto della testimonianza dello
spirito di un
uomo che si rianima al contatto con i territori toccati direttamente da
Dio e
che è capace di trasformare il suo viaggio in Terrasanta nel
cammino allegorico
verso la meta celeste a cui aspira l’intera umanità cristiana.</span></p>
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: right;" align="right"><b
style=""><span
style="font-size: 12pt; font-family: "Times New Roman","serif"; font-variant: small-caps;">Silvia
Margiotta</span></b></p>
<p class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;"><span
style="font-size: 12pt; font-family: "Times New Roman","serif";"> </span></p>
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Codice documento
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