Tu sei qui:Home
→
Biblioteca digitale
→
Titoli
→
Terre Lontane : Diari inediti di Silvio Zavatti / a cura di Luigi Martellini – Fermo ; Sette città (collana CIRIV. Testi e studi), 2010 – 528 p. - recensione a cura di Fausto Carbone.
Terre Lontane : Diari inediti di Silvio Zavatti / a cura di Luigi Martellini – Fermo ; Sette città (collana CIRIV. Testi e studi), 2010 – 528 p. - recensione a cura di Fausto Carbone.
Il volume, curato da Luigi Martellini e
pubblicato dalle
edizioni del Ciriv (Centro Interdipartimentale di ricerca sul viaggio),
riporta
i diari inediti di Silvio Zavatti, famoso esploratore italiano del XX
secolo,che ha dato seri contributi
scientifici allo studio delle ambientazioni artiche ed è stato
il fondatore
dell'unico Istituto geografico Polare esistente in Italia.
Il libro si presenta suddiviso in tre parti:
un'introduzione, una parte centrale, contenente i diari inediti di
Zavatti e
un'appendice che ricostruisce criticamente il profilo dell'esploratore
originario di Forlì.
La primasezione
contiene lapresentazione di questo
grandeesploratore realizzata da
Francesco Surdich (professore di Storia delle esplorazioni e delle
scoperte
geografiche dell'Università di Genova), il qualesottolinea l'entusiasmo di Zavatti nelle sue
avventure esplorative, l'importanza della sua letteratura odeporica -
anche se
spesso frammentaria - come testamento scientifico e professionale per
le
generazioni future, che intendessero intraprendere la via
dell'esplorazione
geografica come mestiere e ragione di vita.
Nella Nota al testo
il curatore nella quale si analizza lo stile dello Zavatti,
sottolineando che -
nonostante le numerose digressioni di carattere scientifico - si
potrebbe attribuire
all’esploratore il titolo di autore di letteratura odeporica a tutti
gli
effetti.
L' interesse storico-scientifico dei testi di Zavatti
sussiste, secondo Martellini, nell'illustrazione di problematiche
sconosciute
ai più: su tutte il genocidio degli eschimesi. Le riflessioni
dell'esploratore
su tali vicende sono testimonianza di una spiccata sensibilità
antropologica.
Stilisticamente il testo e il registro del discorso di
Zavatti sono ‘compatti’ e potrebbero essere definiti - come fa il
curatore –
una sorta di «nuovo verismo», in grado di ‘fotografare’ scenari e
ambientazioni, che
sono al di fuori della conoscenza comune.
La seconda parte presenta i diari inediti di Zavatti, in
cui le prose sono divise in sei capitoli dedicati ad altrettanti viaggi
e tappe
verso il Circolo Polare Artico, secondo il seguente itinerario: isola
di Bouvet
(23 gennaio 1959 – 1 maggio 1959), Rankin Inlet (26 luglio 1961 – 6
ottobre
1961), Lapponia (2 luglio 1962 – 20 luglio 1962), Angmassalik (27
luglio 1963 –
19 settembre 1963), Circolo Polare artico (10 agosto 1967 – 11 ottobre
1967),
Repulse Bay (25 luglio 1969 – 18 settembre 1969).
La prosa di Zavatti è definita dal curatore incisiva,
chiara ed entusiastica, come testimoniano i punti esclamativi, che
rappresentano forse uno dei tratti maggiormente caratterizzanti
dell'espressività dell'autore. In alcune parti il testo si
presenta scarno ed
interrotto, ma ciò è ampiamente giustificato dal
carattere provvisorio
degli appunti di viaggio (che, peraltro, non erano stati destinati ad
alcuna
pubblicazione, e che sono stati resi organici dal lavoro del curatore).
Compaiono numerose descrizioni naturali interrotte spesso
da commossi ricordi personali di Zavatti stesso. Coinvolgenti sono
anche le
descrizioni delle traversate marine nei paesaggi inospitali e in gran
parte
ghiacciati. In alcuni frammenti di diario sono citati, in inglese,
articoli di
riviste scientifiched'oltremanica sul
mondo polare.
Scrupolosa è la descrizione degli utensili e dei numerosi
oggetti tipici delle popolazioni nordiche adibiti alla caccia, alla
pesca e
alla realizzazione di abiti (materiale che andrà poi a
costituire il repertorio
di cimeli contenuto nel Museo di sua fondazione ed oggi visitabile
insieme
all'Istituto Geografico Polare nel comune di Fermo).
Nella terza e ultima parte Martellini ricorda Zavatti
attraverso la narrazione di aneddotti legati al loro personale rapporto
di
amicizia.
In appendice al volume è inserita una Notizia,
in cui si ricostruisce dettagliatamente la biografia
dell'esploratore, presentando anche qui numerosi aneddoti e
curiosità
sull'autore dei diari - ricostruzione possibile proprio grazie
all'amicizia che
ha unito Zavatti e Martellini.
In appendice al libro, il curatore inserisce numerosi
omaggi all'esploratore: quello del sindaco del Comune di Fermo (che
definisce
l'Istituto di Zavatti un vero e proprio «patrimonio
culturale»); quello del figlio Renato Zavatti e, infine, il
suo stesso
«rimpianto per un amico scomparso».
Chiudono il volume i riferimenti bibliografici e una
collazione di fotografie, provenienti dagli archivi dell'Istituto
Geografico di
Fermo e dall'archivio privato del curatore.