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Grotte di Santa Croce - Bisceglie

 
Il complesso delle grotte di Santa Croce si trova a 120 metri sul livello del mare, a 7 Km dal centro urbano di Bisceglie.
E’ stata scoperto nel 1934 dallo studioso biscegliese Francesco Saverio Majellaro, durante le sue ricerche sui primi luoghi di culto dei Martiri protettori della città.
 
La lama Santa Croce, la più suggestiva tra quelle che solcano il territorio di Bisceglie più a valle, prende il nome di Lama di Macina e sfocia nel mare Adriatico.
Si tratta di un complesso di formazione carsica, un deposito archeologico vero e proprio, la cui porzione più grande e meglio conservata si trova nella grotta principale e si prolunga all'esterno ove forma un terrazzamento sul percorso della lama.
In esso sono presenti le tracce della presenza dell'uomo e dell'utilizzazione della grotta, protrattasi non senza interruzioni dal Paleolitico Medio all'Età del Bronzo.

La grotta riveste una particolare importanza soprattutto dal punto di vista paleontologico: nel  1955 fu rinvenuto un femore umano attribuibile alla specie Homo Sapiens Neanderthalensis, di cui è possibile vederne il calco, custodito all'interno della grotta stessa.
Inoltre, nel corso di indagini successive, è stata rinvenuta una stuoia in fibre vegetali integra; si tratta del lavoro a intreccio più antico (metà V millennio a.C.) rinvenuto in Italia.
E' possibile vedere un calco, assolutamente fedele, conservato all'interno della grotta nel punto esatto in cui è stato rinvenuto l'originale.

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