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Vis - Lissa



La storia
 
L’urbanizzazione della costa croata avviene per merito dei coloni greci che, arrivati per mare dai diversi porti, hanno trasmesso le loro enormi esperienze nella costruzione della città, architettura, scultura e produzione ceramica. Tali esperienze i Siracusani dorici le hanno applicate ad Issa, prima colonia greca nell’Adriatico orientale, fondata sull’isola di Lissa (Vis) nel 389 a.C., e gli Issei le portavano avanti fondando nuove basi sulle isole vicine o sul continente. Issa funzionò come una polis indipendente fino all’arrivo dei Romani nel I secolo quando iniziò a perdere il suo significato geo–strategico e cambiò diversi padroni tra cui i Veneziani che si fermarono più a lungo.
 Afrodite di Vis
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Si ritiene che Vis sia stato il primo centro urbano sul territorio croato, titolo per cui si candida anche Stari Grad sull’isola di Hvar. La città di Vis inizialmente consisteva da due parti separate - Luka (porto) e Kut - che successivamente furono collegate per via di una scuola e la chiesa. Il centro di Vis divenne tale nel XV secolo dopo che l’esercito del Regno di Napoli distrusse il centro di allora, Velo Selo (oggi Podselje). Nel periodo dal 1807 fino 1815 Vis fu sotto il protettorato dei Britannici i quali alzarono il sistema di fortificazione intorno alla città e lo chiamarono con i nomi dei loro generali e ammiragli (Bentinck, George III e Wellington).
Il monumento alla famosa battaglia navale di Vis del 1866, quando gli Ausburgo sconfissero la flotta italiana, fu smantellato e portato via dall’esercito italiano durante la loro occupazione dell’isola nel 1918. Il monumento - Il Leone di Vis - si trova oggi a Livorno, davanti all’Accademia Marittima. Nella seconda guerra mondiale, l’esercito britannico usò la zona dell’antica Issa per il parcheggio di macchine e così distrusse una buona parte delle zone archeologiche.
 
 
La città
 
 
L’isola di Vis si estende per una superficie di 90 km2 ed è situata all’estremità dell’arcipelago dalmata centrale. Conta 13 centri abitati, tra i quali i più importanti sono Vis, Komiza e Okljucna. L’isola è caratterizzata dalla natura intatta, essendo stata per decenni il centro delle basi militari segrete dell’armata jugoslava ed aperta ai turisti stranieri solo nel 1989. La città di Vis è situata nella baia di San Giorgio (Sveti Juraj) protetta dal mare aperto dall’isolotto di Host e la penisola di Prirovo. La fascia di alta collina divide la città dai campi fertili nell’interno dell’isola.
Baia Stiniva
Terme -Vis
La terra sabbiosa favorisce la viticoltura, ed innalza il pregio delle vigne al livello mondiale. Oltre alla viticoltura, la popolazione si occupa di agricoltura e pesca - i fondali marini intorno all’isola pullulano di pesci ed astici. Per 125 anni sull’isola di Vis funzionava la fabbrica per la conservazione di pesce - (sardine) Neptun - che recentemente è stata trasferita all’estero. Sull’isola si trova anche un importante vivaio di palme.
Oltre al mare celeste, spiagge di sabbia e ghiaia, baie e grotte segrete, ricca flora e fauna marina, sull’isola come anche nei suoi fondali si conservano le tracce della gloriosa antichità; terme romane con i mosaici, necropoli e un piccolo anfiteatro sulle cui fondamenta fu costruito il Monastero francescano.
La fortezza Batarija custodisce il Museo archeologico dove si possono ammirare gli oggetti ritrovati tra i resti delle zone archeologiche. Komiza, l’altro centro importante dell’isola, preserva nel Castello Grimaldi, il Museo dei pescatori con diversi oggetti pescherecci e tipi di imbarcazioni tradizionali come Gajeta Falkusa. Sull’isola sono disseminate le case di campagna della nobiltà di Hvar e Vis, come anche i palazzi rinascimentali, chiesette e fortezze dalle diverse epoche storiche (veneziane, austro-ungariche o inglesi).
 
 
Castello Grimaldi-Komiza

Eventi, tradizioni , cultura

Funerale di una barca
A Komiza tradizionalmente esiste un antico rito, il funerale della barca. La barca, come il suo padrone, inizia la propria vita con il battesimo e la finisce con il funerale quando viene bruciata davanti alla chiesa di San Nicola, protettore dei viaggiatori e pescatori, il 6 dicembre, in segno di sacrificio e gratitudine per la salvezza di tutte la barche che navigano. Questo rito simboleggia un legame inseparabile tra l'uomo e la sua barca - la base della sua esistenza.

Un altro legame inseparabile tra uomo e il mare si rispecchia nella cucina tradizionale di Vis e la sua pogaca di sardine (Viska pogaca). Una specie di focaccia farcita con sardine e pomodori che va gustata con un buon bicchiere di vino.
Viska pogaca
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
 

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