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Andria. Frederick II’s City

 

La città

Attualmente Andria è un comune molto popoloso e produttivo, soprattutto nell’ambito delle attività manifatturiere e commerciali, ma è famosa anche per uliveti, vigneti e i frantoi di cui è piena.

Ulivo tipico del territorio andriese

Il nucleo monumentale della città è ricostruito su un'antica rocca normanna. Il centro attivo della città è costituito dalla grande piazza Vittorio Emanuele II, già piazza Catuma, sede di numerose manifestazioni e spettacoli culturali, oltre che luogo di ritrovo abituale degli abitanti e dei turisti. Il centro storico, molto suggestivo, rievoca continuamente storia e tradizioni antichissime, caratteristico anche per la forma è un dedalo di vicoli e piazzette in cui perdersi alla ricerca di scene di vita quotidiana e scorci caratteristici.

 

L'unica delle storiche porte cittadine che è arrivata sino a noi è  porta sant'Andrea, al di là della quale si giunge e si può visitare la chiesa di Sant'Agostino, nella piazza omonima. All'interno delle mura, i palazzi (tra i quali Palazzo Ceci) e le chiese da visitare sono decine, a eterno ricordo dei tanti nobili e personaggi illustri che le abitarono e della devozione degli andriesi per la chiesa.

 

 

Per citarne solo due segnaliamo la Cattedrale, intitolata all'Assunta, costruita e modificata fasi successive e il Santuario di Santa Maria dei Miracoli, costruito nel XVI secolo.

 

Interno della cattedrale di Andria

 
Il Palazzo ducale vanta lontane origini medioevali e il palazzo vescovile, dove è conservato il corpo mummificato del duca Francesco II del Balzo, in una custodia lignea. Curioso e forse anche unico ad Andria è Museo del confetto, ospitato in una bel palazzo liberty dalle volte in pietra, originaria sede della fabbrica storica di confetti.

 

Nel 1996 l’ Unesco ha riconosciuto patrimonio dell'umanità, il Castel del Monte, residenza dell’imperatore Federico II, ma anche castello di caccia, osservatorio astronomico, sempre più permeato da quell’alone di mistero che lo ha visto avvicinato alla piramide di Cheope, per la quantità di simboli in esso racchiusi.

Castel del Monte

Allontanandosi solo di qualche chilometro dalla città, attraverso la SP 231, ci si può inebriare della pace e della tranquillità del borgo montegrosso, piccola frazione della città sede di numerose residenze estive, strutture ricettive e ristoranti di cucina tipica. 

 

Eventi, tradizioni e culture 

Attorno ad alcuni luoghi simbolo, come il Castel del Monte e piazza Vittorio Emanuele II si avvicendano diversi momenti di grande valore culturale, nel rispetto di una tradizione storica, religiosa ed enogastronomica di grande spessore.

Con cadenza fissa dal 21 Aprile al 1 Maggio, la città si anima di mostre, spettacoli e rassegne di artigianato locale, per la Fiera d'Aprile, un appuntamento che risale al 1438, quando Francesco II del Balzo, duca di Andria, volle festeggiare il ritrovamento delle ossa di San Riccardo, primo vescovo e patrono della città. Nello stesso periodo si svolge Sudgheusìa, una importante mostra dei prodotti agroalimentari di tutto il sud Italia.

La scenografia di Castel del Monte, il chiostro di san Francesco e il palazzo Ducale aggiungono un valore notevole emozionale al festival estivo internazionale che propone spettacoli letture letterarie, esibizioni musicali e teatro-danza.

Piazza Vittorio Emanuele II - Piazza Catuma

Non mancano le processioni e le sagre durante la settimana Santa e il Natale e la festa patronale    
durante la terza domenica di settembre per festeggiare S. Riccardo e S.M. dei Miracoli.
 
(Alcune delle foto presenti sono dello Studio Fotografico Riccardo Battaglia di Andria)
 

History
 
There are many interpretations given to the name Andria: one is Andros the mythical Diomede, perhaps one of the oldest explanations, but at the same time one of the remotest possibilities. Others attribute the name Andria, to an evangelical episode in the area, a work of the apostles Peter and Andrew, finally to a reference to the numerous caverns, where there were hidden settlements of Brazilian monks, hiding from the Byzantine Empire between VII and 1Xth centuries. Already in 915 Andria was cited in a document, which results to be directly reliant on Trani. Over the course of time the city was subjected to several different dominations and influences including; Norman Dominance between the X1 and X11th centuries, the Svevo, the Angioino and Aragon which have all left indelible and unmistakable influences on the city.

 

 

During the Risorgimento, Andria hosted the headquarters of a section of the “Giovine Italia” and like many other cities paid the price during the two world wars, both in humane and economic terms, waving goodbye to groups of emigrants, following the economic crisis of the post fascism years. From the 1950s’ the city underwent an economic boom, encouraged by the opening in 1965 of the railway line which connected it to Bari and other towns in the North of the province.

 

Tavola di Cesare Orlandi, 1770


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