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Ascoli Satriano


La storia

 Ascoli Satriano

La città di Ascoli Satriano, il cui nome deriva da Ausculum, fu un importante centro italico: la cittadina conserva tracce dell'età romana e medioevale. Ebbe anche una moneta propria, che riportava la scritta "Auhuscli". I primi abitanti furono i Dauni, che vi giunsero intorno al XI secolo a.C. 

Nel 279 a.C. Ascoli si trovò al centro della battaglia che oppose i Romani a Pirro, re dell'Epiro, chiamato in aiuto da Taranto (lo scontro è ricordato con notevole rilevanza nei libri di storia).  La città si alleò con Roma anche durante la Seconda guerra punica e combattè contro Annibale nella battaglia di Canne, in cui l'esercito romano subì una clamorosa disfatta.
Durante la guerra sociale, Lucio Cornelio Silla fondò la Colonia Militare Firmana, in località Gilardino, situata nei pressi del nucleo urbano ascolano, posizione strategica per controllare militarmente il territorio. Con buona probabilità, fu questo il luogo dove Orazio, nel 38 a. C., sostò nel corso del suo famoso viaggio a Brindisi e fu questa colonia, soprattutto, ad importare la civiltà romana in Ascoli.


La città

Ascoli Satriano è un nucleo urbano arroccato su un'altura, formata da tre colli, dalla cui sommità è possibile ammirare sia la valle dell'Ofanto che il torrente Carapelle, sia i monti dell'Irpinia e della Lucania (con il "tronco di cono" del vulcano Vulture) che il Golfo di Manfredonia.
A testimonianza del periodo romano vi sono numerosi edifici, anche se non tutti ci sono pervenuti in buono stato. Recentemente, infatti, alcuni scavi effettuati in località Faragola hanno portato alla luce i resti di una villa romana molto sfarzosa.

Villa romana Ascoli 

Opera di straordinaria importanza fu l'Acquedotto Romano sotterraneo, insieme all'opera muraria che i Romani costruirono per convogliare le acque sorgive: va ricordato che gli ascolani fino agli inizi del 1900 si procuravano l'acqua dalle cosiddette "Fontane Romane".   
La storia più remota di questa città è documentata nell'attuale Parco Archeologico, che occupa un'intera collina ed è considerato a tutti gli effetti un eccezionale Museo a cielo aperto.  
Ascoli vanta numerosissime chiese, alcune delle quali, nonostante l'importante valore storico e artistico, restano chiuse. Da segnalare: la Cattedrale, datata XII sec., con le sue innumerevoli preziosità, la chiesa di San Potito Martire, santo Patrono della città, nel cui interno è conservato un coro ligneo barocco di inestimabile valore, la chiesa dell'Incoronata e la chiesa di San Giovanni Battista, risalente al XII secolo, che nel corso degli anni ha subito varie trasformazioni. 

Palazzo ducale Ascoli

Numerosi anche gli edifici gentilizi e gli edifici pubblici di prestigio, uno fra tutti menzioniamo il Castello, divenuto, nel 1500, Palazzo Ducale.
Tra i luoghi di maggiore interesse vanno ricordati il Centro storico, con il Monumento al Milite Ignoto, il Ponte Romano, a tre arcate, sul fiume Carapelle, il Museo civico Archeologico, che conserva reperti archeologici che vanno dal IX secolo a.C. al Medioevo, e la Biblioteca Comunale "Pasquale Rosario", così denominata dal nome dell'illustre ascolano che sin dal 1800 curò una cospicua collezione numismatica ed archeologica.

E proprio per il suo patrimonio archeologico Ascoli Satriano viene considerata uno "scrigno di antiche civiltà". 
 

Eventi, tradizioni e cultura

Numerosi sono gli eventi, in particolare di carattere religioso, che ogni anno si svolgono ad Ascoli, prima fra tutte la festa patronale di San Potito Martire, che ricorre il 14 gennaio (dies natalis del Santo), e che viene celebrata anche nella seconda decade di agosto per permettere la partecipazione dei numerosi emigranti che trascorrono in paese le loro ferie nel paese d'origine.

 San Potito

La festa del 14 gennaio, oltre alle celebrazioni religiose, che si concludono con il bacio della reliquia del braccio del Martire, prevede il tradizionale sparo del "Ciuccio" di San Potito, con il quale viene ricordato il leggendario rinvenimento del corpo del Santo, da parte di un mulattiere di Tricarico, sotto le sabbie della "mefite" della Porta di S. Potito. Qui ogni anno veniva celebrata una solenne Messa all'aperto, consuetudine venuta meno nel tempo. E' rimasta, invece, la tradizione del ciuccio di San Potito: la sera del 14 gennaio, una sagoma d'asino, carica di fuochi d'artificio, sfila scoppiettante tra la folla in festa. 

 Ciuccio di Ascoli


Tra le fiere, sono da ricordare: 
- la fiera dell'artigianato, 12 maggio, giorno in cui si festeggia San Giacomo.
- la fiera di Santa Lucia, 13 dicembre, che sino agli anni '60 costituiva un'importante fiera agricola.
         
Di notevole importanza è il "Premio Nazionale Commedia Città di Ascoli Satriano", che ha luogo a fine luglio, sotto il patrocinio della regione Puglia e della provincia di Foggia. 

Molto sentite, tra gli Ascolani, sono le tradizioni che vedono coinvolte le famiglie, specie nei giorni che precedono il Natale. La preparazione del presepe è un vero e proprio rito, e il suo allestimento, al quale partecipano grandi e piccini, si comincia sin dalla festa dell'Immacolata. 
Resiste anche l'usanza della preparazione del classico menù da consumare la vigilia di Natale, a base di "pèttele", baccalà e frittura di pesce, mentre per il giorno del Santo Natale e di Santo Stefano il pranzo comprende, tra l'altro, "tumbane, àine arrestute, taralle, scartellate e mustacciuole".  
Un'usanza che, invece, va scomparendo è quella delle fanoje, che venivano accese la vigilia di Natale, dopo le cerimonie religiose. Non poche, anche, le iniziative culturali e ricreative che rendono interessante il soggiorno nel centro dauno.

 


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