Strumenti personali
Tu sei qui: Home Rete Interadriatica Pagina di descrizione città Cavtat (Epidaurum-Ragusa Vecchia)

Cavtat (Epidaurum-Ragusa Vecchia)

La storia 

Nel periodo illirico, Cavtat odierna si chiamava Epidaurum. Il nome proviene dall’antica parola illirica “deuro” –foresta, e la preposizione “epi”- dietro, quindi “dietro la foresta”. Nei dintorni di Cavtat esistono necropoli, cumuli di pietre e una fortezza, presumibilmente quella della regina illirica Teuta, che testimoniano la presenza delle tribù illiriche in questa zona.
Dubrovnik vista da Cavtat.jpg
panorama di Cavtat.jpg
Nel 167 diventa il centro del governo romano, ed è in quel periodo che il nome di Epidaurum viene registrato per la prima volta nei documenti storici. Nel I sec. si sviluppa in un'importante città portuale e ottiene lo status di città, colonia romana che gode di una forte autonomia interna. Di quel periodo ci sono rimasti i resti dell’acquedotto che portava l’acqua da Konavle in città. Epidaurum e Konavle erano sotto l’impero romano occidentale nel momento della sua caduta nel 476.
Dopo un periodo sotto il dominio bizantino, nel 614, Slavi e Avari devastano e conquistano Epidaurum e i sopravissuti si rifugiano sulla scogliera di Laus che diventerà nei secoli a venire la splendida Ragusa. Dopo diversi domini nel primo medioevo, l’area viene conquistata dalla Repubblica di Ragusa nel 1426, dove rimane fino alla caduta nel 1808 con la venuta dei Francesi. Da allora divise il destino della Dalmazia fino a diventare parte della Repubblica della Croazia nel 1991.
 
 

La città

A dieci chilometri da Dubrovnik verso sud sorge la piccola città di Cavtat (da civitatus vetus), sulla penisola di Rat tra le due baie e due porti. Sul sito dell’antica Epidaurum, la Repubblica di Ragusa costruì case per la villeggiatura dentro le alte mura, formando così, secondo la classificazione rinascimentale dell’architettura residenziale una particolare derivazione del domus romano. Questa particolarità è ancora visibile nel tessuto urbano del nucleo antico. La maggior parte delle mura che proteggevano la città furono rimosse nel XIX secolo.
 

 


Mausoleo della famiglia Racic.jpeg
All’epoca rinascimentale risale il Palazzo del Rettore (1555-58), dove si preserva la collezione di Baltazar Bogišić (1834-1908), un importante storico e statista dell’epoca. Accanto al palazzo fu costruita la chiesa di San Nicola che nel 1732 ebbe la facciata barocca. Nel suo complesso oggi si trova la Pinacoteca, che custodisce oltre 70 dipinti di diversi periodi storico-artistici.

Al periodo rinascimentale appartiene anche la chiesa della Madonna di Cavtat e il monastero francescano con il chiostro del 1483. Sulla collina, sopra la città, è situato il cimitero dove il famoso scultore ed architetto croato, Ivan Meštrović, costruì il suo capolavoro, il Mausoleo della famiglia Račić (1920-22). In questa città nacque il più importante pittore croato della seconda metà del XIX secolo, Vlaho Bukovac. Nella sua casa natia, oggi galleria d'arte, è allestita la mostra permanente delle sue tele.
 

Cavtat è capoluogo amministrativo della regione che comprende Cavtat e Konavle, territorio che si estende fino al confine con il Montenegro. È una fertile vallata, ricca di verde, fonti sorgive e dove si coltiva vite, ulivi e agrumi. Da secoli questo territorio porta frutta e verdura freschi al mercato della città dove si possono ancora vedere le donne di Konavle vestite nei loro preziosi costumi tradizionali.
San Nicola - Cavtat.jpg

Eventi, tradizione, cultura  

 
Come ogni città sulla costa, anche Cavtat organizza un programma culturale estivo, con numerosi concerti, specialmente quelli di “klape dalmatine” (piccoli cori di 6-8 voci, tipicamente maschili, che cantano a cappella le canzoni popolari o di autore). La città ha una lunga tradizione carnevalesca invernale ed estiva. Il posto migliore per ammirare la bellezza degli abiti tradizionali femminili è a Čilipi, davanti alla chiesa parrocchiale dopo la messa domenicale quando i giovani del posto si esibiscono nei balli folcloristici tipici di questa zona.

 

 

 


 

Sviluppato con Plone, il sistema open source di gestione dei contenuti

Questo sito è conforme ai seguenti standard: