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Cupello

 

La storia

La storia di Cupello è relativamente recente, inizia nel XV secolo ed è strettamente legata a quella di Monteodorisio. La crescita del borgo si ottenne nel XVI secolo quando i D'Avalos, marchesi del Vasto, favorirono lo sviluppo dell'agricoltura, utilizzando, probabilmente, slavi della costa e del retroterra adriatico orientale che si erano trasferiti in Italia, scacciati dalle terre di origine dalle incursioni turche.
La zona ha conosciuto una notevole continuità di presenza dall'età arcaica fino ai nostri giorni: sempre in località Bufalara, ai confini con il territorio di S. Salvo, esisteva infatti una villa romana intravista, e distrutta, quando sul sito venne impiantato uno stabilimento per la produzione di laterizi.  
 
Proviene da tale area la nota tabula patronatus scoperta nel 1966 nel corso dei lavori per la costruzione della "fornace di S. Salvo", e di conseguenza è verosimile che si trattasse della villa di Aurelius Evagrius, cui il municipium di Cluviae conferì il titolo di patronus nel 384 d.C., come documenta la tavola in bronzo. Della lunga frequentazione ad opera delle genti italiche restano, al momento, solo la necropoli sopra ricordata ed un Ercolino in bronzo, indizio di un luogo di culto non ancora identificato.
Reperto archeologico della città di Cupello

La città

Cupello sorge su un colle alla destra del fiume Sinello. Il suo territorio si estende in un'area dolcemente collinosa, coltivata prevalentemente a seminativo e uliveti.
Cupello conta numerosi siti archeologici distribuiti soprattutto nella zona gravitante verso il fiume Trigno. In località Bufalara si sviluppava per esempio una necropoli di età arcaica che sfruttava un grosso banco di ghiaia alluvionale ed è stata per questo gravemente danneggiata da lavori estrattivi che hanno distrutto un numero imprecisato di sepolture. L'unico reperto sicuramente riferibile a tale area cemeteriale è un pugnale di ferro che conserva ancora buona parte del fodero e della catenella di sospensione: si tratta di un cosiddetto gladio a stami, una sorta di spada corta frequente nelle tombe maschili del VI sec. a.C. in area centro-italica.
 
Immagine antica di Cupello
Le zone archeologiche più monumentali attualmente visibili nel territorio di Cupello sono quelle delle località di Colle Polercia e di La Botte, due siti posti sulla sommità di terrazzi naturali e che attestano le notevoli potenzialità economiche dell'area già in antico: si tratta infatti dei resti di strutture produttive e abitative (ville rustiche).


Eventi, tradizioni e cultura

Il Frate Serafino Razzi passò, nel suo viaggio, da Capello e con curiosità e perspicacia descrive l'abbigliamento e i costumi di questa nuova popolazione, accennando anche a qualche particolarità linguistica.
 
Di particolarità Capello ne ha conservate, se si pensa che nel paese si svolge la Carciofesta, un evento promozionale del carciofo, verdura tipica del luogo.
Un altro avvenimento molto sentito è la festa per il Santo patrono, San Rocco che si svolge il 16 agosto. Capello fa anche parte della Comunità montana Medio Vastese.
Veduta aerea del territorio circostante

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