Nardò
La storia
La città di Nardò ha radici antichissime e forti testimonianze risalenti al periodo illirico- messapico. L’origine del suo nome è da ritrovarsi nella parola nar ,di derivazione illirica, che significa acqua, da questa poi si passa alla Nerìton greca e alla Neritum o Neretum latina, fino all’attuale Nardò. Conquistata dai Romani nel 269 a. C., con il suo porto Emporium Nauna (probabilmente l’attuale S. Maria al Bagno), fu attraversata dalla famosa Via Traiana, che costeggiava tutta la riviera jonica. Dopo la caduta dell'impero romano, Nardò fu dominata dai Bizantini, dai Normanni (1055), dagli Svevi, fino agli Angioini (1266) e Aragonesi (1497), i quali la consegnarono agli Acquaviva di Conversano. |
Tra un’altalenarsi di vicende più o meno drammatiche continuò ad essere conquistata da Spagnoli, Francesi, Austriaci, fino alla definitiva adesione al Regno d’Italia.
Più volte il popolo neretino si ribellò ai dominatori, una delle più celebri sommosse fu quella dei lavoratori agricoli, nel 1920, che portò alla nascita della Repubblica di Nardò, che ebbe la vita di un solo giorno. Una storia complessa e ricca di avvenimenti, insomma, che fa da sfondo ad una città che oggi appare moderna, operosa e proiettata verso il futuro.
La città |
Risalendo la stradina voltando a destra incontriamo la Biblioteca Vergari, ricca di un prezioso e antico patrimonio librario, e qui anche la chiesa della Madonna della Rosa.
Seguendo per via Personè, si ritorna in Piazza Salandra da dove si può ammirare la chiesa di San Domenico, dopo aver visto la Fontana del Toro. Proseguendo per via De Pandi si incontra la chiesa di San Giuseppe. Seguendo strette stradine del centro si sbuca ai piedi del Castello, e dopo averne ammirato la caratteristica facciata, si può anche apprezzare sulla sua destra la chiesa di San Francesco da Paola. Continuando a muoverci per le vie del centro si prosegue fino ad incontrare altri esemplari monumenti come la Chiesa di Santa Chiara, la chiesa di Santa Maria della Purità ed infine la chiesa bizantina di Sant’Antonio Abate tomba di famiglia degli Acquaviva. Eventi, tradizioni e cultura Ogni 11 e 12 agosto si ripete il rito della Cavalcata storica della fiera dell’Incoronata, che rievoca una cerimonia laico-religiosa risalente al XIV sec. alla quale vi partecipavano le massime autorità del tempo (Duca, grande Feudatario, Vescovo). |